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La scrittrice

La scrittrice

(18 giugno 2009) Sente la morte, per la neve che cade e la follia della finestra chiusa: in silenzio, al fuoco del camino; è la scrittrice…malata di dolore, con le sue parole calate per frammenti nella stanza chiusa, mentale, assoluta.

Musiche con violini, candele e sospiri in quel silenzio malato che arriva al limite della sopportazione.
La questione è una: uscire in fuga da quella stanza…per evitare il sopraggiungere del buio…

Noi siamo morti, dice con più metafore lo scrittore, la capacità di vedere (anche quello che scriviamo) è la morte…noi aspettiamo qualcosa, ed è proprio questo che ci rende malati.

In immagini i rapporti delusi, quelli che ami sono di spalle. Il fuoco alimenta di energia le parole dette con sofferenza…e il buio, laggiù, nell’ombra. E il ricordo di tutto quello che pure abbiamo scritto, e resta.

Noi siamo gli interpreti assoluti della morte, lenta e vissuta in vita, e del finale, tragico e perfetto, dove proprio quella che è la conclusione, il compimento, è un suicidio, quel continuo uccidersi, un po’ per noia, e un po’ per intellettuale aspirazione, che ci porta al culmine nel suo crescendo…

di Chiara Merlo

18 giugno 2009
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