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Talento, che fine hai fatto?

Talento, che fine hai fatto?
di Intervista a Francesco Verdi di Carla Primiceri


Quali sono gli artisti contemporanei o del passato che considera di spessore e che sente affini al suo concetto d'arte?



Sono tutti quelli che ti lasciano a bocca aperta, poco importa se contemporanei o del passato, se devo citarne qualcuno scelgo Caravaggio, Magritte, De Chirico, ma anche Papetti e Federico Guida.



TENTAZIONE



Quali sono stati gli incontri, o gli scontri, che hanno caratterizzato e influenzato in modo particolare la sua scelta artistica?



Dobbiamo risalire a quando frequentavo l'accademia di Firenze.. mi capitava spesso di sorbirmi da parte di alcuni compagni di studio tanti discorsi sulla poca importanza del fattore tecnico nella contemporaneità, come se fosse qualcosa di superfluo a discapito del pensiero; ho sempre difeso chi aveva il talento e l'umiltà di imparare ed affinare la propria tecnica per poi permettersi di passare al livello successivo, ovvero la realizzazione di una opera d'arte. Per opera d'arte intendo qualcosa che unisca tecnica, pensiero, emozione e quel non so che di non spiegabile a parole che ci deve essere!!! Da quali contesti trae ispirazione? Traggo ispirazione dal fascino della luna poiché sin da quando ero bambino ha sempre avuto per me un motivo di fascinazione e di mistero...da bambino abitavo in un palazzo di sei piani e restavo ad osservarla per ore dalla finestra del soggiorno. Crescendo ho letto molti libri sulla scienza, la teologia e la filosofia.. uno tra tutti “I GRANDI INIZIATI” di Schurè.





MELISSA



Cosa rappresenta per lei il colore blu e da cosa è derivata questa forte peculiarità e identità realistica?



Il blu è il colore delle anime sospese nel cono d'ombra tra la terra e la luna, luogo citato da Schurè dove attendono le anime in attesa di tornare sulla terra.. sono loro che con un semplice sguardo svelano tutte le domande che non hanno risposta e che non sono spiegabili a parole.





PROFILO LUNARE



Se avesse la possibilità di porre dei cambiamenti nella logica del mercato d'arte come agirebbe e da quali presupposti riguardanti l'opera d'arte e il suo significato partirebbe?



Credo di aver già risposto a questa domanda, ma entrando nello specifico bisognerebbe che vigesse un po' più di meritocrazia, magari ripartendo dalle accademie, precisando che tecnica e pensiero sono imprescindibili.



Che opinione si è fatta delle fiere, dei concorsi ufficiali e ufficiosi, degli incentivi o degli spazi culturali e sociali dedicati all'arte negli ultimi anni?Che tipo di esperienza ne ha avuto lei?Diretta, evitata, difficile da raggiungere...?



Credo che le fiere siano molto efficaci per la visibilità di un'artista, così come certi spazi culturali del settore, bisognerebbe che l'artista non pagasse dato che il suo contributo è il suo lavoro. La mia esperienza a riguardo è vastissima, ho fatto di tutto, ma solo da poco ho incontrato persone oneste e sincere con le quali collaboro, ovvero lo staff della Mazzoleni Art Gallery.



Che cosa si può definire etico nell'arte e cosa no, esiste o dovrebbe esistere secondo lei una sorta di deontologia tra artisti?



Credo che si possa rispondere a questa domanda molto semplicemente: L'arte devono ammirarla tutti, mentre a farla devono essere in pochi. Chi è in definitiva Francesco Verdi?Che definizione darebbe dell'artista nel quale si identifica? Sono uno che tenta nel suo piccolo di creare qualcosa che duri nei secoli... Un sognatore? Può darsi, ma state attenti perché a volte i sogni si avverano!



 


22 aprile 2010
Articolo di
admin
Rubrica:
Arte


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