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L’unica a sorridermi da queste parti

L’unica a sorridermi da queste parti
di Flavia Fiumara

(06 novembre 2011) Solitudine, violenza, rabbia, vendetta, odio, disperazione, questi i compagni di viaggio dei due protagonisti del film, Joseph ed Hannah.

Paddy Considine, regista e sceneggiatore al suo debutto con “Tyrannosaur” presentato nella sezione FOCUS della sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, porta in scena, in maniera lucida e matura, le molteplici sfaccettature dell’animo umano.


Fin dalle prime inquadrature il regista strizza l’occhio allo stile del maestro Ken Loach: utilizza le stesse ambientazioni dei sobborghi londinesi e ne sceglie uno dei suoi più bravi interpreti, Peter Mullan, ma qui non ci sono le tematiche sociali o politiche tanto care al “rosso Ken”, qui ci sono i corpi  lacerati dalle umiliazioni che la vita riserva.



Joseph è un vedovo di mezza età, senza lavoro, che trascina le sue giornate tra continue bevute al bar e continui episodi di inaudita violenza con chiunque gli capiti a tiro: immigrati, vicini di casa, animali, è quanto di meglio possa portarlo sempre più giù nel baratro del suo  “autodistruzionismo”.



In una delle sue ennessime risse si rifugia nel negozio di Hannah; lei lo accoglie senza timore, ed essendo una donna molto religiosa gli regala la sua preghiera e la sua compagnia.



A questo punto lo spettatore comincia a pensare che Joseph, grazie  a questo incontro, cambierà vita, si innamorerà di Hannah e diverrà un uomo buono, lasciandosi alle spalle una vita inutile e vissuta ai margini, ma i percorsi del cambiamento hanno strani modi di manifestarsi.



Ed ecco che irrompe nuovamente nella storia la violenza, ma questa volta ha per protagonista Hannah. Dietro a quella serenità e devozione si nasconde la più bieca disperazione, la donna è vittima di continue violenze fisiche e psicologiche da parte del marito e dopo l’ennesimo episodio di intollerabile crudeltà per una donna, la protagonista decide di rifuggiarsi nella vita di Joseph chiedendogli di salvarla.



E’ in questo gioco delle parti l’innovatività della storia, i due protagonisti devono cercare di seppellire i propri “tirannosauri”, cosa ovviamente per nulla facile. Queste due anime dannate si riconoscono, si comprendono, si percepiscono ritrovando negli occhi dell’altro la propria immagine.



Entrambi salveranno l’altro cercando di dare un senso alla loro vita, cercando di riscattare la loro esistenza dalla violenza. 


06 novembre 2011
Articolo di
admin
Rubrica:
Cinema


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Approfondimenti




Peter Mullan in "Tyrannosaur" di Paddy Considine





Paddy Considine, writing and directing



Tyrannosaur Official Trailer 



Conferenza stampa di chiusura del Festival del Cinema di Roma 2011



Il sito ufficiale del Festival del Cinema di Roma 2011



 


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