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Una strada di fiori rossi

Una strada di fiori rossi
di Flavia Fiumara

Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti
(Mulan)
(25 settembre 2010) Miral è il nome di un fiore rosso che cresce nel deserto
Sono queste le prime parole che compaiono sullo schermo e sono l'incipit della storia che Julian Schnabel racconta nella sua ultima fatica cinematografica.
Miral è la storia di un popolo e di una terra insanguinata vista attraverso gli occhi delle donne. Gerusalemme dai fiori rosso sangue


Come fiori rossi dalla terra arsa al sole, affiorano figure femminili magnifiche, di grande coraggio e passione, legate dal filo rosso della ricerca della propria identità in un periodo storico di grande inquietudine nella città di Gerusalemme.



Con il classico intreccio di vite, si affacciano una ad una le protagoniste della storia: Hind Husseini, interpretata dalla intensa Hiam Abbass già vista nel film Il giardino dei limoni ,è una donna realmente vissuta nella Gerusalemme del ’48, che ha raccolto dalla strada oltre 2000 orfani creando un centro di prima accoglienza e poi una scuola, diventando un punto di riferimento, di integrazione e di speranza per le giovani vittime del conflitto Israelo-Palestinese.



La figura di Hind rappresenta quel coraggio e quella determinazione di voler andare avanti anche contro la storia del proprio paese. La sua dedizione e la sua passione la porteranno a trasformare la sua casa nell'Istituto Al-Tifl Al-Arabi, luogo dove non esistono differenze di razze o di religione, dove le divisioni etniche non hanno senso e qui impara la tolleranza.



Un piccolo paradiso di civiltà e speranza, mentre aldilà delle sue mura la storia del Medio-Oriente fa vittime e sangue. Dolore e donne. Non tutte vivono nella ricchezza e negli agi, non tutte hanno accesso alla cultura, come Hind. Miral è anche lo specchio di una larga parte della popolazione femminile che vive in condizioni di degrado sociale e culturale. C'è Nadia, una bellissima e sventurata Yasmine Al Massri, che cerca di scappare da un destino già segnato, che la porterà ad allontanare ed allontanarsi dagli affetti più importanti. Lascerà sua figlia Miral ed un marito innamoratissimo, comprensivo e devoto.



Da questa lacerazione, nasce la figura di Miral, interpretata da Freida Pinto,già straordinaria interprete di The Millionaire. Miral è la fragile ragazzina palestinese di quella difficile Gerusalemme della fine degli anni ’70. Da questa separazione, suo padre, l’affida ad Hind, come aveva fatto in passato con tanti orfani trovati per strada, sia per assicurarle un’ istruzione ma soprattutto per offrirle un futuro diverso. Una speranza di vita. Il personaggio di Miral è ispirato alla vita della giornalista Rula Jebreal, qui in veste di sceneggiatrice del suo romanzo La strada dei fiori di Miral. Raffinata la regia del suo compagno, Julian Schnabel; un artista a tutto tondo che spazia dalla pittura al cinema attraverso una continua contaminazione tra realtà e sogno, tra finzione e fantasia.



Alla pur bellissima fotografia di luoghi e personaggi, mancano tuttavia estro e vena artistica che invece hanno trovato ampio risalto nei precedenti film del regista ebreo. Forse troppo audace affidare una storia così realistica e dolorosa nelle mani di un regista che usa la macchina da presa come una tela dei suoi quadri di Pop-Art. Qui non c'è spazio per la visione oniriche di Prima che sia notte o Basquiat. Qui c’è la drammaticità di un conflitto che dura da troppo tempo.



Ed anche se il regista cerca, attraverso il tenerissimo ed intenso rapporto tra il padre e Miral, di dare poesia a questa pellicola, non riesce ad emozionare La traduzione registica in immagini del dolore e delle vicende di questa terra e del suo popolo non riescono ad arrivare.



Manca il tocco, il tocco al cuore.


25 settembre 2010
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Locandina del film



Copertina del Libro di Rula Jebreal


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