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Documentario d'animazione

Documentario d'animazione

(19 gennaio 2009) Walzer con Bashir

Il documentario d’animazione “Walzer con Bashir”, vincitore del Golden Globe come miglior film straniero, racconta una storia vera anche se lo fa con il raffinato espediente dell’allucinazione e del sogno.

Racconta della
Guerra, non delle sue cause, non delle sue conseguenze, ma degli attimi che la renderanno incancellabile nella memoria di chi l’ha vissuta.

Le storie dei singoli soldati che si avvicendano nel film ricostruiscono pezzo dopo pezzo la memoria del protagonista (lo stesso regista Ari Folman), che è costretto ad accettare quello che la sua mente per tanti anni ha pietosamente nascosto. Il crescendo di ricordi ha lo scopo di metabolizzare una verità troppo crudele da ammettere, la responsabilita’ per il massacro di Sabra e Shatila in cui persero la vita centinaia (se non migliaia) di profughi palestinesi trucidati a sangue freddo dalle milizie falangiste libanesi.
Un massacro che si è consumato sotto gli occhi consapevoli delle forze armate israeliane che presidiavano i campi profughi palestinesi della zona Occidentale di Beirut.

I carri dei miliziani si riempivano di bambini, donne e vecchi e ritornavano vuoti, mentre l’aria era densa del crepitio delle armi.

Le immagini danno uno sconfortante senso di ciclicità e inadeguatezza all’idea che le vittime siano diventate indifferenti osservatori dei carnefici. In un parallelo con i Campi che è molto più che solo suggerito.

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E l’orrore già descritto magistralmente grazie all’animazione si fonde con le immagini di repertorio che sercvono solo a confermare che sì, quello che viene disegnato è veramente accaduto. Il mezzo è innocente e nonostante tutto colpisce allo stomaco. Le immagini della Guerra civile libanese e dell’invasione israeliana di Beirut del 1982 seppur disegnate in seppia ricordano troppo la storia recente, quella che, nonostante si ripeta da anni, ci lascia comunque sempre stupiti per la sua scomposta crudeltà. Probabilmente non è un caso che questo film stia crescendo in popolarità in questi giorni di bombardamenti a Gaza. Serve a mantenere viva la memoria che “ci porta sempre dove sarebbe necessario andare”.


di Paola Merlo

19 gennaio 2009
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