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Lessico fallimentare

Lessico fallimentare

La Demos-coop ha da poco presentato i risultati di una ricerca condotta per il quotidiano La Repubblica che analizza quali sono le parole ( concetti e attori sociali) che maggiormente hanno peso ( positivo e negativo) nel linguaggio pubblico e privato degli italiani.
La finalità è duplice e performante: comprendere il peso semantico e cognitivo della politica del presente e nel futuro prossimo.
I risultati offrono una visione incredibile per l'accezione assolutamente negativa che assumono per il futuro tutti i principali personaggi politici della scena italiana del momento: Bersani, Berlusconi, Grillo e Di Pietro e con loro Udc, Pdl e Idv. Poi ci sono Chiesa, sindacato e Mezzogiorno. C'è un termine che accomuna tutti questi indicatori: fallimento.

Se prendono quota termini cognitivi di valore identitario, come regione, Europa, federlismo e unità, raggiungono notevole importanza tutti gli aspetti relativi alla sfera privata e insieme al bisogno di tutela dell'informazione.
Ne emerge quindi una mappa schizofrenica, altalenante fra bisogno di autonomia, privacy e garanzie tutelari uguali per tutti. Non a caso prendono piede soggetti cognitivi come Lega e federalismo ma anche soggetti istituzioni forti,in difesa dell'unità nazionale. Sale in alto Gianfranco Fini. Unico politico avvertito in positivo. Tutti gli altri? Falliti.

Golfo del Messico, 20 aprile 2010. La Deepwater Horizon piattaforma petrolifera della Brithish Petroleum (PB) inizia a riversare tonnellate di petrolio in mare a seguito di un incendio. Dopo 3 mesi di tentativi, la marea nera è diventata una catastrofe ambientale, più grande addirittura di Cernobyl.
I responsabili della BP falliscono tutti i tentativi di arginare i danni. I delfini tossiscono, i pellicani muoiono soffocati dal greggio. Tutto il Pacifico del Nord è a rischio.

Lehman Brothers (LB. Verso l'una del 15 settembre 2008, il presiente della LB annuncia la bancarotta, attraverso il fallimento pilotato ( caso previsto dalla legge americana), lasciando senza lavoro 26000 dipendenti e 640 miliardi di dollari di debiti. La più grande bancarotta della storia.

G20. Toronto, giugno 2010. Riuniti attorno al tavolo delle riforme planetarie, i 20 paesi chiamati nella capitale canadese non giungono ad alcun risultato prefissato dall'agenda del summit. I nuovi paesi, non membri del G8, fra cui Brasile e Cina più di tutti, non accettano le norme imposte agli istituti di credito che sono nate proprio per evitare crak economici come quello della Lehman. Il clima non ottiene alcuna protezione e le premesse di abbassamento della spesa pubblica del 50% entro il 2013 pare un miraggio irraggiungibile. Un fallimento.

21/28 agosto 2010 a Osoppo (provincia di Udine). Erano queste le date previste per ROTOTOM, la più grande manifestazione di musica reggae da 15 in Italia e per la prima volta lontano dal nostro paese. Intolleranza e impossibilità di esprimere la filosofia dello spettacolo, per il presidente di ROTOTOM, Filippo Giunta, hanno costretto gli organizzatori a scegliere la cittadina valenziana di Benicassim. Perdita, fallimento.

Allo stesso modo, la riduzione del 50% dei fondi destinati alla Cultura, esito dei provvedimenti governativi presi in ambito di tagli, aprono a proteste delle Associazioni come FAI, WWF e Legambiente. Tagli e riduzioni porteranno i diplomatici italiani a scioperare il 26 luglio, minacciando uno smantellamento della Farnesina. Fallimento.

Fund for peace stila insieme a Foreign Policy un elenco degli Stati Falliti e lo fa attraverso un'agghiacciante galleria fotografica. Perché alcune immagini sono lo
specchio del fallimento, più di tutte le parole.

Iraq. Afghanistan. Bosnia. Tutsi e hutu.

Il moto perpetuo è uno stile di vita. Nascere formica è essere fra gli eletti. Nessuna è di troppo. Nessuna è un di più. Il tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile non esiste nel formicaio. Qui tutti sono indispensabili. Qui. Poi c'è l'umanità. Dove non tutti sono indispensabili. Tu credi di esserlo?

L'impegno costante delle classi politiche a ritenersi indispensabili per il futuro del mondo rasenta l'imbarazzo. Cosa distingue l'uomo dalla formica? Il fallimento. Errare, fallire è solo umano.
Non perseverate e datevi all'ozio. Creativo.
A salvare e proteggere il mondo ci sono già le formiche. Per Atlante!


di Veronica Turiello


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